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Come nasce la Festa dei Popoli?

La Festa dei Popoli nasce nel 1999 come una festa promossa dai Missionari Comboniani di Thiene e dai gruppi giovanili che li frequentavano. Nel 2005 è coordinata dal gruppo Unidos, legato al GIM di Padova.
Dal 2010 si ripete annualmente all’interno del programma del “Giugno thienese”, un mese in cui la cittadina ospita eventi, manifestazioni e riflessioni di vario genere.

 

La Festa dei Popoli è diventata un appuntamento fisso e di grande interesse.

 

La Festa è arrivata alla 14° edizione. Da qualche anno è promossa e organizzata dalla Commissione Festa dei Popoli, composta da cittadini volontari, italiani e stranieri, che si sono uniti nel corso degli anni. A.S.A. Associazione Solidarietà in Azione ODV è l’associazione che fà da capofila.

 

E’ sostenuta dal Comune di Thiene, con il patrocinio dei Comuni di Breganze, Caltrano, Calvene, Carrè, Chiuppano, Fara Vicentino, Lugo di Vicenza, Malo, Marano Vicentino, Montecchio Precalcino, Piovene Rocchette, Santorso, Sarcedo, Villaverla, Zanè, Zugliano. Si avvale della collaborazione del CSV di Vicenza e del sostegno di molte aziende e privati del territorio.

Di anno in anno aumentano le nazionalità che partecipano (tutte residenti a Thiene e limitrofi): nel 2019 hanno sfilato circa 45 Paesi. Ogni anno collaborano con noi circa una ventina di associazioni, impegnate in percorsi di educazione alla mondialità o promozione di progetti internazionali di solidarietà che si presentano durante la giornata.

Nel corso di questi anni la Festa dei Popoli si è ingrandita e arricchita di numerosi eventi collaterali sempre all’insegna della gioia dell’integrazione, della solidarietà e della condivisione dove le differenze invece che motivo di divisione diventano occasione di conoscenza reciproca e condivisione.

 

Nel 2012 nasce quello che poi diventerà un appuntamento fisso e molto partecipato. Nella settimana che precede la festa viene proposta la serata culturale de “I colori delle donne” dove ogni anno alcune donne italiane e straniere si confrontano su temi diversi. La serata si svolge ai piedi del campanile di Piazza Chilesotti dove viene allestito un salotto. (Per approfondire sui temi delle varie edizioni de I colori delle donne clicca qui)

Nel 2020, a causa della pandemia, la Festa diventa virtuale. In poco meno di 10 giorni 34 paesi e 7 associazioni accolgono con entusiasmo l’appello a partecipare. Per tutto il pomeriggio si susseguono così sulla pagina Facebook i video di saluti, canti, balli, ricette e curiosità dal mondo.

 

Nel 2021 la Commissione decide di prendersi spazio e di proporre più occasioni per permettere alle persone di rivedersi. Ed è così che la Festa diventa un cammino in 5 eventi per dare ritmo agli incontri e legami. Nascono così gli eventi in due comuni limitrofi e la passeggiata con gli stand di Paesi e associazioni. Anche il picnic si trasforma in un menu etnico da asporto e su prenotazione.

 

L’edizione del 2022 ha messo “il mondo al centro” dove con il termine mondo abbiamo dato evidenza al fatto che ognuno di noi mette al centro quello che ha di più importante mentre l’incontro al centro può dar vita a un mondo colorato e variegato, dove ognuno può ritrovare se stesso e conoscere l’altro. Aprirsi e fare rete con i comuni vicini ci arricchisce mutuamente così che abbiamo collaborato alla realizzazione di tre eventi in tre comuni limitrofi.

 

La Festa si è sempre più sviluppata ma mai snaturata. La Festa ha come suo massimo obiettivo l’incontro e la conoscenza tra i partecipanti alla festa e questo resta a prescindere da quanto accade nella vita di tutti i giorni. La condivisione e lo stare insieme è il seme che portiamo nelle nostre vite quotidiane in un dialogo costante che porta all’incontro e che vede nella festa il suo massimo momento di allegria.

14 anni rendono felici, perché vuol dire che questa semina porta frutto. Che la voglia di stare insieme supera contrasti e divisioni. Prima di un popolo c’è una persona che va oltre barriere ed etichette.

Plastic free, stile di vita e raccolta differenziata.

Il Parlamento europeo ha approvato una direttiva con la quale si mette al bando dal 2021, la plastica monouso.  Nelle ultime edizioni, per il picnic etnico, si è fatto uso e sclusivamente di stoviglie in Mater-Bi. Dalla 10° edizione abbiamo scelto di bandire totalmente la plastica così che la quasi totalità dei rifiuti sono compostabili (stoviglie, salviette, cannucce, ecc.) o lattine. Per il cibo etnico, nel Chiosco Sanga-Bar Engim e per l’aperitivo analcolico a cura di Acat Valori Nuovi sono utilizzate stoviglie di questo genere. Da svariati anni poi proponiamo esclusivamente l’uso di caraffine mug, in materiale plastico, da tenere al collo e portare poi a casa per bere l’acqua che, durante la giornata della festa, viene fornita tramite un distributore messo a disposizione da ViAcqua che attinge direttamente dalla rete idrica comunale. Nel 2020 ViAcqua ci ha donato un buon numero di borracce in alluminio personalizzate che abbiamo distribuito gratuitamente durante i nostri eventi.

 

La Festa è da sempre una palestra di stili di vita rispettosi della persona e dell’ambiente per questo da quest’anno aderisce anche alla campagna “Vivo Bene Veneto” promossa dalla Regione Veneto per lo sviluppo armonico e sostenibile dell’essere umano, della natura e dell’ambiente. La Festa inoltre aderisce alla campagna provinciale “- alcol + gusto” proponendo bevande esclusivamente analcoliche.

 

Da qualche anno abbiamo inoltre optato per una raccolta differenziata “spinta”. Niente bidoni per le immondizie sparsi per Parco Fabris, bensì delle isole ecologiche in cui portare i rifiuti che volontari, appositamente formati, inseriscono negli appositi contenitori per la differenziata. Alcuni volontari poi girano costantemente per il Parco a raccogliere eventuali rifiuti dispersi da chi, tuttavia, non ha compreso il messaggio.