NELLA DIREZIONE GIUSTA
DA BIHAC AL TRENTINO CON I MIGRANTI CHE PERCORRONO LA ROTTA BALCANICA
Mostra multisensoriale dal 21 al 31 maggio - Centro Caradium - Carrè (VI)

La mostra nasce da un viaggio in Bosnia Erzegovina fatto dal Centro Astalli di Trento nel 2022 con l’obiettivo di conoscere i luoghi percorsi per migliaia di km dai migranti della rotta balcanica attraverso i confini violenti e crudeli che l’Europa ha innalzato per “difendersi”.

Propone un “viaggio multisensoriale” capace di immergere chi la visita nell’atmosfera incerta di questi luoghi, spesso teatro di violenze e soprusi da parte della Polizia di Frontiera.

 

Inaugurazione mostra martedì 21 maggio ore 20.30 con la testimoninaza degli operatori del Centro Astalli di Trento

 

IMPORTANTE: per la visita portare con sé cellulare e cuffiette.

 

Sarà poi possibile visitare la mostra negli orari di apertura della biglioteca dal 21 al 31 Maggio 2024 presso il Centro Caradium in Via M.te Ortigara, a Carrè (VI)

Orari di apertura: da lunedì a giovedì 15.30-19.00, venerdì17.00-19.00 sabato, 10.00-12.00

L’Associazione è partita per la città bosniaca di Bihać, dove inizia il territorio europeo e la frontiera è chiusa, pattugliata da polizie di varie nazioni, per “difendere” un’Unione Europea che è disposta a tutto pur di tenere i migranti lontani, anche a costo di usare la violenza e lasciare segni indelebili su corpi e anime.

 

Grazie all’accoglienza della sede bosniaca del Jesuit Refugee Service e di Padre Stanko Perica, direttore del servizio, abbiamo potuto conoscere Bihać, i rifugi, i campi profughi e soprattutto le persone che li abitano e li attraversano, con il sogno dell’UE nel cuore, e con l’ostacolo di una frontiera disumana di fronte ai loro piedi in cammino.

 

Questa mostra è il risultato di quell’incontro. Più di una semplice esposizione, è un viaggio lungo la frontiera, capace di immergere chi la visita nell’atmosfera di questo luogo. È un’esperienza multisensoriale, grazie ai rumori e ai sapori della frontiera e alle voci degli operatori e dei migranti che hanno visto e vissuto il confine.