I COLORI DELLE DONNE 2024

MERCOLEDì 22 MAGGIO

Serata culturale al femminile per il ciclo “I colori delle donne”
 

Liberamente Donna

Cinema San Gaetano – Via Santa Maria Maddalena, 96 – Thiene (VI)

Ospite Simona Atzori: pittrice, ballerina, scrittrice.
Modera la serata Nicole Zavagnin
Momento danzante a cura di Ma.Ma Co.operativa ASD – Zugliano (VI)
 
con la collaborazione di Fondazione Fontana onlus e Bcc Veneta

La mia storia è unica agli occhi degli altri perché il mio limite, non avere le braccia, è molto più evidente rispetto ai limiti che tutti abbiamo. Ho capito di poter fungere da specchio: guardando me, la gente ritrova se stessa. Se io, che sono fatta così, considero la mia unicità una possibilità e non un limite, perché non puoi farlo anche tu? ” (Simona Atzori, 2017)

Simona Atzori nasce senza braccia, ma grazie al talento e alla sua caparbietà diventa una ballerina e una pittrice di successo.

Simona ha saputo trasformare il suo limite in opportunità, riuscendo a realizzare il suo sogno: quello di diventare una ballerina di fama internazionale e una pittrice di successo. “I veri limiti – dice sempre – sono negli occhi di chi guarda”. Simona ha uno straordinario talento artistico e anche una capacità unica di appassionare alla vita; i suoi racconti, il suo sguardo, il suo sorriso hanno un effetto rigenerante per tutti.

Ha danzato nei più importanti teatri italiani, dal Teatro Antico di Taormina alla Fenice di Venezia, e sul palco di Sanremo. In parallelo si è sviluppata anche la sua attività di pittrice: con i suoi dipinti ha partecipato a mostre collettive e personali in tutto il mondo. Nel 2011 è uscito il suo primo libro: Cosa ti manca per essere felice?, seguito da Dopo di te e La strada nuova. Simona viene anche costantemente chiamata da scuole, associazioni, aziende e programmi tv, per raccontare la sua storia, ma soprattutto la sua filosofia: ovvero che “Ognuno è diverso a modo suo, e non ci manca proprio niente per star bene al mondo“.

 

Com’è riuscita a superare i suoi limiti? “Senza braccia non hai equilibrio, ma ne ho trovato uno mio: ho spostato il baricentro e sono più salda di tanti ballerini professionisti…». Perché ha scelto di fare la pittrice e la ballerina nonostante le sue difficoltà? «Forse sono un po’ romantica, ma mi piace dire che non ho scelto io la danza e la pittura: mi hanno scelto loro. Ho sentito sin da bambina che queste due discipline erano il linguaggio migliore per raccontarmi. Mi sono accorta che il mio aspetto era un limite per chi mi guardava ma l’arte mi consentiva di raccontarmi. Danza e pittura sono diventate le mie ali. O le mie ’mani in basso’, come una volta mi disse una bambina“.

 

Come è solita ripetere spesso Simona in fondo la presenza di un’imperfezione è grave solo se la si considera tale e l’unico limite capace di frenare una vita è quello mentale. Una consapevolezza simile la si raggiunge solo dopo un’accurata introspezione di sé stessi.

Grazie all’ausilio di un profondo amore familiare che l’ha sempre sostenuta e le ha permesso di diventare ciò che in fondo era destinata a essere: una pittrice, una ballerina, un’artista, ma soprattutto una donna con la D maiuscola.

IN PIEDI, SIGNORI, DAVANTI A UNA DONNA!

 

Lo spettacolo nasce dalla richiesta di trattare il tema della violenza sulle donne attraverso il linguaggio universale della danza, un modo per parlarci senza barriere, dove i sentimenti e le emozioni non possono nascondersi.

 

Il tema è talmente forte e sentito che temevo di non riuscire a dire tutto quello che avrei voluto. Poi ho pensato che la danza avrebbe parlato per me. E quando ho proposto ai miei allievi l’idea, il loro entusiasmo mi ha fatto capire che non solo avrei detto quello che avrei voluto, ma molto di più. Perché, attraverso la loro interpretazione, ognuno ha raccontato la propria vita.

 

È nato un racconto danzato e recitato in cui le donne non appaiono come vittime, ma in tutta la loro umanità complessa, con tutta la loro forza e fragilità. Questo spettacolo parla di noi donne, tutte: di come ci hanno fatto credere di essere e di quello che siamo. Da quello che ci hanno fatto credere di essere a quello che siamo.

 

Marta Miranda

Direttore Artistico Ma.Ma Co.operativa in movimento A.S.D. – Zugliano (VI)

 

per vedere la presentazione del momento danzante clicca qui